ERETICI
Il fuoco degli spiriti liberi
di e con Matthias Martelli
e con Laura Capretti, Flavia Chiacchella, Roberta Penta
regia Matthias Martelli
regista assistente Ornella Matranga
set design Alberto Ciafardoni
musiche originali Matteo Castellan
audio e sound design Marco Ava
costumi Roberta Spegne
assistente volontaria ai costumi Giorgia Tomatis
produzione Teatro Stabile dell’Umbria
distribuzione Terry Chegia
Produzione Teatro Stabile dell'Umbria
NUOVA PRODUZIONE
Ci sono donne e uomini che nei secoli hanno percorso strade diverse da quelle indicate: sono scienziati, filosofi, artisti, pittori, giornalisti, liberi pensatori, che hanno scelto di essere dissidenti, rischiando la loro stessa esistenza. Matthias Martelli intreccia le vite di questi spiriti ribelli, raccontando come il loro pensiero ardente, ostacolato e deriso, abbia oltrepassato il tempo.
Da Giordano Bruno a Galileo, da Caravaggio a Pasolini, passando per streghe, papesse, rivoluzionarie, fino a toccare il nostro tempo. Sulla scena un attore e tre cantanti disegneranno, con i loro corpi e le loro voci, personaggi, epoche, luoghi, storie, unendo tragico e comico, grottesco e poesia, per scoprire infine che gli eretici sono ancora fra noi. Il fuoco dei loro pensieri non è diventato cenere ma arde ancora, e il loro coraggio ci pone una domanda: siamo ancora capaci di essere eretici?
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NOTE REGISTICHE
La tradizione dei giullari medievali è la base stilistica di Eretici: la fisicità, la mimica e la voce sono pienamente al centro della scena. Il corpo dell’attore si trasforma e si trasfigura, la sua voce muta timbri e registri: così un solo interprete assume in sé decine di personaggi. Allo stesso tempo gli elementi scenografici sono ridotti al minimo: l’assenza di scenografia, o la presenza di una scenografia evocativa, è un requisito necessario per far esplodere la fantasia. Nello spazio vuoto sono le luci ad assumere una funzione fondamentale, creando atmosfere e sospensioni, indispensabili per la scansione ritmica dello spettacolo. Accanto all’attore sono le tre cantanti a cappella a riempire la scena. Non solo intonando le musiche originali del Maestro Castellan, ma trasformandosi in frati o streghe, severi inquisitori o intrepide rivoluzionarie. Il corpo, dunque, è il nucleo stilistico di Eretici. Ma ne è anche il protagonista tematico, in quanto fonte di ogni eresia. Eretici sono l’occhio penetrante, la mano creatrice, la lingua battente, e poi i glutei, i genitali, i piedi e perfino i polpastrelli. Dal corpo degli interpreti a quello degli eretici si mira ad arrivare al cuore di chi ha cercato nel tempo di afferrare, con un coraggio adamantino, un lembo di verità e libertà.